Piante tossiche per i cani
Ci sono piante che determinano intossicazioni per i nostri amici cani e alcune addirittura possono provocarne la morte dato l’elevato tasso di tossicità contenuto in foglie e semi.
L’abitudine di masticare qualsiasi cosa è tipica dei cuccioli e quindi è soprattutto a loro che si dovrà prestare particolare attenzione a cosa masticano.
Ovviamente la prima cosa da fare se si presenta questa evenienza è portare immediatamente il cane dal veterinario. La terapia più efficace infatti si compone di appositi antidoti e un tempestivo intervento veterinario può mettere in pratica ogni possibile rimedio per impedire peggioramenti del quadro sintomatologicoe risolvere nel minor tempo possibile.
Piante da giardino velenose o tossiche
Abrus precatorius: se il cane ingerisce i suoi semi può presentare debolezza, perdita dell’appetito, febbre leggera e apatia.
Aloe: se il tuo cane ne ingerisce alcune foglie, potrebbe incorrere in diarrea sanguinolenta e incremento dell’urinazione, dovuto dalla barbaloina presente nelle foglie.
Amarillide: tutta la pianta è velenosa per il cane e i sintomi più importanti sono vomito, diarrea e coliche; in alcuni casi, potrebbe incorrere in crampi, alterazioni del battito cardiaco e tremori.
Anemone: se il cane mangia questa pianta rischia problemi gastrointestinali. Si tratta di una pianta che potrebbe essere mortale, visto che assunta in grandi quantità causa depressione respiratoria.
Anturio: le sue foglie provocano diarrea, emorragie, vomito e difficoltà respiratorie.
Azalea: pianta molto diffusa e che causa l’intossicazione nel cane se ne assume le foglie. Solitamente, i sintomi si manifestano dopo alcune ore e possono essere vomito, coliche, diarrea, depressione, nausea, tachipnea, scialorrea e anoressia. In alcuni casi, si possono avere problemi al fegato e ai reni.
Begonia: una pianta che nel suo insieme può generare intossicazioni nel cane, con gastroenteriti che possono essere risolte tranquillamente.
Bosso: una pianta molto tossica per il cane, la quale può causare nausea, dolori addominali, vomito, scialorrea e può dare anche problemi cardiaci e respiratori.
Calta palustre: se viene toccata dal cane può generare dermatite da contatto.
Ciclamino: se ingerito dal cane può provocare vomito e diarrea, a volte anche convulsioni se assunto in dosi massicce.
Croton: la parte tossica di questa pianta sono le foglie e il fusto. Il cane può incorrere in febbre, eczemi, vomito, coliche e diarrea sanguinolenta.
Cycas Revoluta: può causare intossicazione piuttosto grave, con gastroenterite emorragica, danni epatici, insufficienza renale, coagulopatie e morte.
Dafne: se assunta dal cane può causare bruciore alla bocca, stato d’incoscienza con episodi convulsivi, diarrea sanguinolenta, coma e morte.
Dieffenbachia: le parti tossiche sono le foglie, le radici e il fusto. Solitamente i sintomi sono piuttosto gravi, ma solo se c’è tumefazione laringea. Il cane potrebbe manifestare edema linguale, salivazione eccessiva, stomatite, problemi all’apparato digerente e intossicazione dei reni.
Edera: diffusa in tutta Italia, ma che può causare nausea, diarrea, vomito, problemi respiratori, coma e perfino morte.
Elleboro: una pianta molto tossica che causa ipersalivazione, diarrea sanguinolenta, coliche, vomito, problemi cardiaci, paralisi e convulsioni.
Ficus: causa sintomi gastroenterici, come vomito e diarrea.
Filodendro: provoca problemi all’apparato digerente, edema linguale, stomatite, problemi ai reni e all’apparato respiratorio.
Giglio: il cane potrebbe intossicarsi se ingerisce foglie o bulbo. Tra i sintomi più comuni troviamo il vomito, la perdita d’appetito e l’apatia.
Glicine: se ingerisce i semi o i baccelli, potrebbe manifestare diarrea, forte vomito e dolori di carattere addominale.
Iris: la sua forma incuriosisce il cane, ma può generare problemi gastroenterici.
Monstera: il contatto può causare dermatiti o edemi a labbra e lingua; inoltre, genera ipersalivazione, problemi nella deglutizione, vomito, diarrea e, a volte, emorragie da parte delle gengive.
Mughetto: particolarmente velenosa per il cane causa diarrea, aritmie, vomito, crampi e problemi respiratori.
Oleandro: velenoso in ogni sua parte può causare l’arresto cardiaco nel tuo cane anche, ma anche nell’uomo.
Ornitogalo: se il cane ingerisce il bulbo, può manifestare vomito, perdita d’appetito, apatia, insufficienza renale ed epatica.
Rododendro: se le foglie vengono ingerite, causano nausea, salivazione eccessiva, depressione, vomito, diarrea, coliche e problemi renali ed epatici.
Solano: le sue bacche causano gastroenteriti emorragiche, dolori addominali e problemi di carattere nervoso.
Spatifillo: il suo stelo genera problemi gastroenterici, anche se in alcuni casi provoca emorragie e problemi respiratori.
Stella di Natale: le sue foglie rosse possono provocare irritazione oculare, cheratiti, lacrimazione eccessiva, congiuntiviti, stomatiti, vomito, scialorrea e diarrea.
Tasso: una pianta le cui foglie, semi legno e corteccia provocano tachicardia, bradicardia, problemi respiratori, modifiche della minzione, pupille dilatate, tremori che anticipano la depressione, morte dovuta a paralisi cardiaca o respiratoria.
Tulipano: se i fiori vengono ingeriti, si avranno sintomi di natura gastroenterica, ma non gravi per il tuo cane.
Vischio: ricca di alcaloidi, provoca vomito, problemi neurologici e morte per arresto cardiocircolatorio.
Piante selvatiche velenose o tossiche
Acetosa: se assunta dopo la fioritura delle foglie, può provocare insufficienza renale nel tuo cane.
Arum Maculatum: una pianta che causa problemi al ritmo cardiaco.
Atropa Belladonna: spesso impiegata per realizzare cosmetici, ma se ingerita dal cane genera tachicardia, coma, paralisi del sistema nervoso parasimpatico, quindi decisamente letale.
Bella di Notte: se ingerita dal cane provoca nausea, vomito e dolori addominali; a volte, perfino stati confusionali e pupille dilatate.
Cicuta: pianta velenosa per eccellenza che può condurre alla morte con sintomi neuromuscolari.
Colchico: molto velenosa se vengono ingeriti bulbo o semi, con collasso, paralisi muscolare e respiratoria e morte. Una pianta letale anche per gli esseri umani.
Datura: può causare problemi alla vista, crisi di panico, aritmie, disorientamento, nausea, convulsioni e addirittura la morte.
Digitale: se assunta in quantità spropositate, provoca aritmie piuttosto serie.
Giusquiamo: una pianta molto tossica che causa in modo rapido incoscienza e morte, con grave scompenso cardiaco.
Lauroceraso: la si può trovare nelle siepi e genera blocco della respirazione cellulare, anossia citossica, convulsioni, coma e morte.
Maggiociondolo: fiori, semi e radici risultano particolarmente velenosi. Se ingeriti, possono provocare problemi allo stomaco, vomito e riduzione dell’assorbimento gastro-enterico.
Mandragora: i semi, se ingeriti, rischiano di causare al cane ipertensione, febbre, perdita di coscienza e insufficienza renale in pochissimo tempo.
Noce vomica: i semi sono molto velenosi e causano convulsioni violente, contrazioni tetaniche e paralisi respiratoria, la quale causa la morte.
Ricino: i semi di questa pianta generano sintomi nell’arco di 18-24 ore, con gastroenterite, febbre, sete, dolori colici e danni renali di grave entità. In alcuni casi possono giungere convulsioni e morte.
Piante coltivate velenose o tossiche
Aglio: uno spicchio può intossicare il cane, con vomito, diarrea, anemia, ittero e sangue nelle urine.
Canapa: se ingerita, causa vomito, abbassamento della temperatura, scialorrea, midriasi e nistagmo.
Cipolla: se assunta in quantità discrete, genera anemia per emolisi e sangue nelle urine.
Erba medica: può causare dermatiti se il cane ne viene a contatto.
Fagiolo comune: se assunti crudi, generano diarrea, gastroenterite e anoressia.
Fava: se il cane la mangia, rischia di incorrere a problemi legati all’apparato digerente, alla febbre, all’ittero, al pallore e a un incremento del volume di fegato e milza.
Lino: può provocare crampi, vomito, tremori, modifiche del ritmo sia respiratorio che cardiaco.
Nicotiana: se ingerita, provoca dolori addominali, vomito, diarrea emorragica, bradicardia, modifiche neurologiche, ipersalivazione e letargia.